"Chi parla male, pensa male e vive male.
Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!"
(cit.)
Il fatto che non esista più la figura dell’infermiere professionale e che oggi siamo tutti infermieri non è semplicemente una questione di parole. E' una questione di mentalità. Oltre al fatto che c'è anche stato il passaggio da collegio ad ordine delle professioni infermieristiche (ma non apro parentesi su questo punto). Se per primi noi come professionisti non riconosciamo quello che siamo come possiamo pretendere che lo faccia la società?
E' dal 1994 (con l'individuazione del campo di attività e responsabilità dell’infermiere e abrogazione del mansionario nel 1999) che non esiste più l'infermiere professionale e che si è chiarito come l’infermieristica sia una professione (non una mansione) complessa, basate su conoscenze specifiche e evidenze che portano non solo "a fare punture" ma anche a essere responsabili della tutela e promozione della salute, sia individuale che collettiva.
Ecco perchè ho brividi lungo la schiena quando ancora oggi sento frasi come "me lo ha ordinato il medico" o leggo nelle consegne "su ordine medico". O peggio ancor "io eseguo quello che mi dicono di fare". A colleghi così dico di combattere per il ripristino del mansionario: almeno sarete tutelati su quello che potete o non potete fare. Come delle perfette marionette.
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