venerdì 29 marzo 2019

(RI)ANIMAZIONE DI CORSA


Sara, infermiera.
Michele, anestesista. 
Bedrana, anestesista.

Milano, 24 marzo 2019. Stramilano. 15° km. Delle urla. "Un medico! Un medico!". Sara si ferma subito. Si fermano anche Michele e Bedrana. Iniziano il massaggio cardiaco. SUBITO. Poi ambulanza e l'automedica. Defibrillatore. 30:2. Via io, via tu, via tutti. Di corsa (manco a dirlo) al Policlinico dove in serata il paziente "stava bene" ed era cosciente.

I tre runner soccorritori decidono di finire la corsa scortati fino al traguardo in piazza Castello annunciati dallo speaker e attesi dalla folla.

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giovedì 28 marzo 2019

PERCHE' COMANDANO GLI INCOMPETENTI?


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Ho letto questo articolo che mi ha fatto molto pensare. Certo non è solo rivolto all'ambito sanitario ma trovo che calzi particolarmente a questo settore. Sentirsi più preparati e ed essere pronti per una promozione ma poi... il posto viene dato ad altri. E questi altri (ha ragione l'autore!) sono spesso l’incarnazione di “Sotto il vestito niente” quando ci sono persone (magari meno carismatiche e comunicative) ma che sotto il vestito scopri essere fantastiche: il problema è che non hanno la "self confidence" sufficiente. 

Su questo tema, lo psicologo Tomas Chamorro-Premuzic ha scritto un libro dove si pone due domande: perché è così facile per i maschi alfa incompetenti diventare leader? e perché è così difficile invece per persone competenti, donne competenti e i maschi beta, avanzare nella carriera?

La conclusione è questa: la maggior parte delle aziende identifica il potenziale di leadership con "alcuni tratti di personalità distruttivi tipici dei maschi alfa" (eccesso di sicurezza in sé e narcisismo) che possono essere utili per essere leader ma diventano un vero e proprio problema se queste persone arrivano al comando.

Ma il peggio deve ancora venire: secondo l'autore il sistema premia l’arroganza (rispetto all’umiltà) e il parlare a voce alta rispetto alla saggezza. Chi non rientra in questo stereotipo (alcune donne e i cosiddetti maschi beta), non diventa leader (e mai lo diventerà) nonostante abbia tutte le competenze e potrebbe essere un leader migliore rispetto al maschio alfa che tutti identifichiamo come “il” leader.

Un esempio chiarificatore: Roger Federer quando vinse il suo ottavo titolo a Wimbledon, dichiarò che il suo segreto "la sua sicurezza in sé". Ma Federer unisce alla sua self-confidence anche una capacità di giocare a tennis straordinaria. Quanti "leader" hanno la stessa sicurezza in sé di Federer ma senza averne le competenze nascondendo con efficacia un vero e proprio vuoto pneumatico? Quanti?

mercoledì 27 marzo 2019

IL CURRICULUM DEL MINISTRO



Mi capita di navigare nel web e sui social per cercare spunti. L'altro giorno un medico che conosco ha pubblicato questo sfogo sulla sua pagina. E come capita spesso quando scrive, mi ha fatto riflettere. 

Mi chiedo sempre perchè per alcuni (persone normali) non venga ammessa alcuna eccezione e per chi dovrebbe far rispettare le regole l'eccezione valga sempre. Sempre più spesso noto che invece di tutelare non si fa altro che andare contro la sanità favorendo l'ormai decantata malasanità: poco importa che le assunzioni siano bloccate, che gli infermieri (e non solo) lavorino con turni massacranti e sottopagati per le responsabilità che si assumono. Contratti e stipendi adeguati sono un miraggio. Si "ringrazia" per  un contratto a tempo indeterminato (ad oggi una vera manna da cielo, per carità) con delle condizioni lavorative al limite del legale (reperibilità, salti di riposo, turni devastanti, pressioni da parte dei dirigenti). 

Siamo arrivati al punto in cui si loda chi va a lavorare a 84 anni invece che indignarsi.

martedì 26 marzo 2019

LA FANTASCIENZA SUPERA LA SCIENZA


L’utilizzo della simulazione è ormai strumento di innovazione per i programmi di formazione, per migliorare la qualità della cura, ridurre il rischio clinico ed aumentare la sicurezza per i pazienti. E in questo rientrano anche le manovre di “Basic Life Support” (BLS) e Defibrillazione Precoce.

La simulazione acustica e sonora aiuta a migliorare gli outcome (rispetto ad una simulazione dove ci sono solo feedback vocali dati dall'istruttore) e questi segnali possono essere emessi direttamente dai manichini utilizzati per l’addestramento, grazie alle continue innovazioni tecnologiche.

Ma è stato fatto un'ulteriore passo avanti: la realtà virtuale per percorsi didattici laici e sanitari. È stato dimostrato in diversi studi che la realtà virtuale può essere applicata alla perfezione nei corsi BLSD tanto che gli istruttori dell’Italian Resuscitation Council (IRC) hanno sviluppato un nuovo corso definito “Basic Life Support and Defibrillation, Quality CPR and Virtual Reality (BLS-D VRQ). Questa tecnica avrà l’obiettivo di fondere i manichini di ultima generazione con un ambiente tridimensionale che utilizzi le più recenti tecniche di realtà virtuale.

Il format del corso è stato il seguente: teoria, dimostrazione pratica delle manovre sul manichino e delle funzioni dei dispositivi per la realtà virtuale, prove pratiche sui manichini Anne Q-CPR e Brayden Pro e raccolta dell’opinione dei discenti in merito ai visori Oculus Go. Questo corso è stato considerato da tutti un’alternativa accettabile ed efficace si corsi tradizionali

Peccato... per i corsi elevati! 

lunedì 25 marzo 2019

MA NON VI E' VENUTO UN DUBBIO?


29 anziani lasciati in una "casa di riposo" fittizia in un condominio (7 appartamenti in totale) le cui rate erano dimezzate rispetto alla media. Ripeto: un condominio. Strutture inadeguate e non abilitate. Due arresti per caporalato sanitario. Otto donne e i due uomini (per lo più moldavi) che non avevano qualifiche per le mansioni svolte ed erano privi di formazione. Tutti alloggiati all’interno della "struttura" o in un appartamento messo a disposizione dai gestori. 50 euro al giorno, per un servizio sulle ventiquattro ore (2 euro all’ora). Ferie, riposi e malattie non retribuiti.

Ignobile. Inaccettabile.

Ma a me sorge anche una domanda: ma a chi ha lasciato lì un loro caro un dubbio non è venuto? Non vi è sembrato strano pagare poco per far stare vostro padre o vostra madre in un appartamento di un condominio con persone che non parlavano l'italiano? 

sabato 23 marzo 2019

LAVORERESTE A 84 ANNI? LUI SI'.


Si chiama Gianfranco Giron e ha 84 anni. E' il direttore sanitario del Villa Salus e tre volte a settimana è in sala operatoria perchè "non ci sono anestesisti". Non a giocare coi nipoti o a svernare al mare ma in sala operatoria a sopperire una mancanza di cui lui certo non ha colpa.

Dice che smetterà di fare l’anestesista quando non sarà più curioso o non avrà più voglia di imparare o di stare sui libri. Entra tranquillo in sala affidandosi alla sua esperienza e al suo bagaglio culturale. Si occupa di anestesia in interventi di chirurgia generale, ginecologia, ortopedia. Un curriculum immenso. Ha formato almeno 50 anestesisti all’anno ma almeno la metà a un certo punto ha deciso di cambiare mestiere perchè si chiedono “ma chi me lo fa fare?” scegliendo specialità più tranquille. 

Io ammiro questa voglia di fare a 84 anni ma le chiedo io Dott. Giron: a Lei, chi glielo fa fare?

venerdì 22 marzo 2019

L'INFERMIERE IMPROPRIO


Il monito è chiaro: basta utilizzare la qualifica di infermiere in modo improprio. E a dirlo è l'ordine FNOPI. Obiettivo è tutelare la professione, soprattutto per evitare che si danneggi il rapporto di fiducia con i cittadini. Perchè anche se in un fatto di cronaca il protagonista è (incidentalmente) un infermiere la professione nulla ha a che fare con l’atto compiuto. Continuare a ribadire l’appartenenza ad una categoria professionale come fosse un “marchio” crea uno stato di sfiducia nel rapporto col cittadino. Come fare di tutta l'erba un fascio, insomma. 

Questo quanto chiaramente scritto da FNOPI al Ministro della Salute, Giulia Grillo. "L'infermiere è il professionista laureato responsabile dell'assistenza infermieristica al paziente che esplica con interventi autonomi tecnico scientifici attraverso una complessa presa in carico". Ma questo non giustifica che certi reati vengano identificati con una categoria invece che con la persona che li ha compiuti. 

Tutto prende spunto da due fatti di cronaca: il primo dove si parlava di un’infermiera invece che di un’operatrice sociosanitaria (confusione di ruoli ormai diventata un’abitudine) e il secondo relativo a un'infermiera a cui sono stati attribuiti dalla Magistratura "atti sessuali con minorenne e cessione di stupefacente" (tutto non in ambito professionale ma privato).