mercoledì 8 maggio 2019

DIAGNOSI VIA WHATSAPP?


Pazienti sono sempre più arroganti, maleducati e pretenziosi che pretendono di sapere già tutto perché lo hanno letto su Internet e che magari vogliono (pretendono?) una diagnosi via Whatsapp". 
Il quotidiano di Treviso riporta diversi episodi: un paziente che ha fatto irruzione nello studio di un medico mentre stava visitando perché "non voleva aspettare", uno che minaccia denunce di continuo e uno che ha chiesto una diagnosi dermatologica via Whatsapp. 

Molti medici hanno scelto di lasciare il lavoro grazie a Quota 100 perché non ce la fanno più: sia la professione medica che infermieristica sta diventando sempre più difficile da svolgere. Dobbiamo ammetterlo: il rapporto con il paziente è cambiato. E di questo devono rendersi conto anche le istituzioni sanitarie che sempre più spesso impongono invece che dialogare.

Si parla (troppo) spesso di malasanità: e di mala-educazione non ne vogliamo parlare?

Fonte: clicca qui

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